Nick Lane - L'arte frattale di Jeannette Rütsche - Sperya

Jeannette Rütsche - Sperya
The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya


This free script provided by JavaScript Kit

Jeannette Rütsche - Sperya
The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya
Jeannette Rütsche - Sperya
Jeannette Rütsche - Sperya
Vai ai contenuti

Menu principale:

Nick Lane

VIEWPOINTS

Nick Lane



E' un biochimico e scrittore di scienza britannico. Ricercatore allo University College di Londra, si occupa di bioenergetica, con particolare attenzione per l'origine della vita e l'evoluzione delle cellule complesse.



L'ORIGINE DELLA VITA
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pag. 18)

.....

..... circa 3400 milioni di anni fa, il mondo era dominato dai batteri, che lasciarono la loro firma non solo nel carbonio, ma anche in microfossili dalle svariate forme e in quelle cattedrali a cupola di vita batterica che sono le stromatoliti, capaci di raggiungere anche vari metri di altezza. I batteri dominarono il nostro pianeta per altri 2500 milioni di anni prima che apparissero nella documentazione fossile le forme più primitive di organismi complessi. Qualcuno afferma che i batteri stanno ancora oggi dominando il mondo, poichè, nonostante la vistosità molto maggiore, la biomassa di piante e animali rimane molto inferiore a quella dei batteri.

.....


(pagg. 22-23)

.....

..... Le molecole presenti nel cibo hanno un grande desiderio di reagire con l'ossigeno, ma per fortuna non reagiscono spontaneamente ....., altrimenti andremmo tutti in fiamme. Ma la fiamma della vita, la combustione lenta che sostiene tutti noi, è una reazione esattamente di questo tipo: l'idrogeno sottratto al cibo reagisce con l'ossigeno per liberare tutta l'energia di cui abbiamo bisogno per vivere. In fondo, tutta la vita è sostenuta da una "reazione principale" di un tipo simile: una reazione chimica che desidera avvenire, e che libera energia che può essere usata per attivare tutte le reazioni collaterali che compongono il metabolismo. Tutta quest'energia, tutta la nostra vita, si riduce alla giustapposizione di due molecole completamente fuori equilibrio fra loro, l'idrogeno e l'ossigeno: due corpi contrapposti che si congiungono in una felice unione molecolare, con una copiosa scarica di energia, non lasciando altro che una piccola pozza d'acqua calda.

.....

IL DNA
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pag. 45)

.....

..... nonostante la notevole fedeltà con la quale viene copiato il DNA, si verificano cambiamenti. Ogni generazione è diversa da quella precedente, non solo perchè i nostri geni sono rimescolati dal sesso, ma anche perchè noi tutti siamo portatori di nuove mutazioni. Molte di queste sono le mutazioni "puntiformi" ....., ma altre sono assai più drastiche. Interi cromosomi vengono replicati o non si separano; vasti tratti di DNA vengono cancellati; dei virus inseriscono pezzi nuovi; frammenti di cromosomi si invertono, rovesciando la sequenza delle lettere. Le possibilità sono infinite, anche se i cambiamenti più grossolani sono raramente compatibili con la sopravvivenza. Visto a questo livello, il genoma ribolle come una fossa di crotali, con i suoi cromosomi serpentini che si fondono e si dividono, perennemente agitati. La selezione naturale, eliminando tutti i mostri con la sola eccezione dei più piccoli, è in realtà una forza che muove verso la stabilità. Il DNA modifica e torce, la selezione raddrizza. Eventuali cambiamenti positivi vengono conservati, mentre gli errori o i cambiamenti più gravi vengono letteralmente fatti abortire. Altre mutazioni, meno gravi, possono essere associate a malattie in età più avanzata.

.....


(pag. 46)

.....

..... Tutta la vita sul nostro pianeta è connessa, e la lettura delle basi nel DNA mostra esattamente in che modo. Confrontando sequenze di DNA, possiamo calcolare statisticamente il grado di parentela che abbiamo con qualsiasi essere vivente, dalle scimmie ai marsupiali, ai rettili, agli anfibi, ai pesci, agli insetti, ai crostacei, ai vermi, alle piante, ai protozoi, ai batteri. Noi tutti siamo specificati da sequenze esattamente comparabili di lettere. Condividiamo addirittura tratti della sequenza di DNA, quelli vincolati dalla comune selezione, mentre altre parti si sono modificate al punto da diventare irriconoscibili. ..... la nostra biochimica profonda è sempre la stessa. Noi tutti siamo fatti di cellule funzionanti in modo molto simile, le quali sono ancora specificate da sequenze di DNA simili.

.....

LA FOTOSINTESI
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pagg. 66-68)

.....

..... anche se su Marte si dovesse trovare qualche batterio nascosto sotto la superficie o sepolto in una calotta glaciale, il pianeta in sè è morto. Esso è in un equilibrio quasi perfetto, un segno sicuro di inerzia. Non potrebbe mai essere scambiato per Gaia.

.....

..... la respirazione è letteralmente la combustione di cibo con ossigeno, che viene trasformato per ossidazione in biossido di carbonio e vapore acqueo. Nient'altro può fornire l'energia necessaria per soddisfare le esigenze della vita pluricellulare. .....

..... se non si usa ossigeno, l'energia resa disponibile dalla respirazione scente all'1 per cento del livello iniziale in soli due passi, mentre se si respira ossigeno scende allo stesso livello in sei passi. Ne consegue che lunghe catene alimentari sono possibili solo respirando ossigeno. L'economia della catena alimentare comporta che i predatori possano operare solo in un mondo ricco di ossigeno, mentre in assenza di ossigeno la predazione come stile di vita non è semplicemente possibile.

La predazione determina ovviamente un'escalation nella corsa agli armamenti fra predatori e prede. Le conchiglie sono una difesa contro i denti dei predatori, il mimetismo inganna l'occhio, e la mole fisica intimidisce sia il cacciatore sia le prede. In presenza di ossigeno, quindi, la predazione paga, e nella predazione la mole corporea paga. Perciò l'ossigeno rende i grandi organismi non solo possibili ma anche probabili.

.....


(pag. 69)

.....

..... Fotosintesi e respirazione sono processi uguali e contrari. In breve, la fotosintesi produce molecole organiche da due molecole semplici, anidride carbonica e acqua, usando la luce solare come fonte dell'energia necessaria. La respirazione fa esattamente l'opposto. Quando bruciamo molecole organiche (cibo) torniamo a liberare nell'aria anidride carbonica e acqua, e da questo processo traiamo l'energia da cui dipende tutta la nostra vita. Tutta la nostra energia è un raggio di luce solare liberata dal suo stato di cattività nei cibi.

.....


(pag. 73)

.....

..... l'acqua è una combinazione meravigliosamente stabile di atomi, come attestano gli oceani; neppure le tempeste più furiose, battendo con violente ondate le scogliere, riescono a dissociare le molecole d'acqua negli atomi che le compongono. L'acqua è al tempo stesso la materia prima più diffusa e più irraggiungibile sul nostro pianeta. .....

.....


(pag. 74)

.....

..... l'evoluzione non ha preveggenza. Lo stesso vale anche per il fatto che la fotosintesi ossigenica abbia trasformato il mondo: il mondo, in effetti, non potrebbe curarsene di meno. .....

.....


(pag. 75)

.....

..... Si dice che il genio sia la capacità di vedere l'ovvio prima di chiunque altro.

.....

LA CELLULA COMPLESSA
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pag. 93)

.....

..... Il problema più difficile di tutti è perchè la vita complessa abbia avuto origine una volta sola in tutta la storia della vita sul nostro pianeta. Tutte le piante e gli animali sono senza dubbio imparentati, nel senso che condividono un antenato comune. ..... una volta sola una cellula complessa è nata da batteri, e la progenie di questa cellula ha poi continuato la sua esistenza fondando tutti i grandi regni della vita complessa: le piante, gli animali, i funghi e le alghe. E quella cellula progenitrice, l'antenata di tutta la vita complessa, è molto diversa da un batterio. Se meditiamo sull'albero della vita, i batteri potrebbero costituirne le radici mentre gli organismi complessi che oggi ci sono familiari potrebbero formarne i rami. Ma che cosa ne è stato del tronco? .....

.....


(pag. 118)

.....

..... Il mondo è diviso in due. Ci sono gli eterni procarioti e i caleindoscopici eucarioti. Non pare che la transizione dagli uni agli altri sia stata un'evoluzione graduale, una lenta salita alla complessità nella quale le illimitate popolazioni di procarioti abbiano esplorato ogni variazione immaginabile. Certo, vaste popolazioni di batteri esplorarono tutte le strade possibili, ma essi rimasero sempre batteri, ostacolati dalla loro incapacità di eapandersi in grandezza ed energia al tempo stesso. Soltanto un evento raro e fortuito, una collaborazione fra due procarioti, uno dei quali riuscì in qualche modo a introdursi dentro l'altro, sbloccò il risultato. Fu un evento fortuito. La nuova cellula chimerica si imbattè in una quantità di problemi, ma anche in una grande libertà: la libertà di espandersi in grandezza senza incorrere in una penalizzazione energetica paralizzante, la libertà di diventare un fagocito e di uscire dal circolo batterico. Di fronte a un'esplosione di geni egoisti, una soluzione casuale potrebbe aver dato origine non solo al nucleo della cellula, ma anche a una tendenza a raccogliere DNA e a ricombinarlo nelle infinite costellazioni del magico mondo che ci circonda. Un altro evento casuale. Pare che questo mondo di meraviglie sia scaturito da due eventi fortuiti profondi. Da fili così sottili dipende il fato. Siamo in generale fortunati a essere qui.

IL MOVIMENTO
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pag. 146)

.....

..... Anche se non suscitano forse lo stesso senso di perfezione di organi come l'occhio, i muscoli, quando vengono osservati al microscopio, si presentano come una serie di fibre incredibilmente finalizzate che agiscono di concerto per esercitare la forza. Sono macchine che convertono l'energia chimica in forza meccanica, un'invenzione altrettanto fantastica di quelle di Leonardo. .....

.....


(pag. 162)

.....

..... Nel mondo della cellula c'è una meravigliosa unità, che dà un profondo senso di connessione e di comunione con il mondo circostante. Dal punto di vista della cellula, noi siamo solo una delle tante variazioni nel piano corporeo, soltanto un altro modo di costruire qualcosa di meraviglioso usando mattoni simili. .....

.....

SANGUE CALDO
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pag. 201)

.....

Il sangue caldo dipende per intero dal metabolismo, dal ritmo della vita. Esso aiuta di per sè le funzioni vitali, poichè tutte le reazioni chimiche si accellerano con l'aumento della temperatura, comprese le reazioni biochimiche che sono alla base della vita. Nel piccolo intervallo di temperature biologicamente significative, tra circa 0°C fino a 40°C negli animali, la differenza di prestazioni è notevole. Il consumo di ossigeno, per esempio, raddoppia ogni 10°C di aumento della temperatura in questo intervallo, corrispondendo a un aumento della forza e della resistenza alla fatica. Così un animale a 37°C ha il doppio della forza di uno a 27°C, e il quadruplo di quella di un animale a 17°C.

.....


(pag. 210)

.....

Il sangue caldo dipende per intero dalla funzionalità di organi interni come il fegato. .....

.....


(pagg. 211-212)

.....

..... Gli uccelli, come i dinosauri, suscitano opinioni appassionate a stento mascherate da scienza. Da molto tempo considerati in qualche modo imparentati con i dinosauri, in particolare col gruppo dei teropodi comprendente il Tyrannosaurus rex, gli uccelli sono stati ridisegnati esattamente all'interno della linea dei teropodi da una successione di studi anatomici sistematici (cladistici), risalente alla metà degli anni ottanta. La grande conclusione fu che gli uccelli non sono soltanto imparentati coi dinosauri, ma che sono dinosauri, specificatamente teropodi aviari. Mentre la maggior parte degli esperti è convinta da questa ricostruzione, una minoranza rumorosa, guidata dall'eminente paleornitologo Alan Feduccia, dell'Università della Carolina del Nord, sostiene che gli uccelli derivano da un gruppo precedente dall'identità incerta staccatosi prima dell'evoluzione dei teropodi. In questa prospettiva gli uccelli non sarebbero dinosauri, bensì sarebbero unici, una classe a sè.

.....


(pag. 218-219)

.....

La maggior parte delle discussioni di fisiologia ha luogo in un vuoto storico: un assunto inespresso che il passato fosse uguale al presente, e che le pressioni selettive siano immutabili come la gravità. Ma la realtà è ben diversa, come attestano le grandi estinzioni. .....

.....

LA COSCIENZA
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pag. 227)

.....

..... Le malattie del cervello pregiudicano in modo più o meno grave il funzionamento della mente. La malattia di Alzheimer annienta crudelmente la complessa stratificazione interna della psiche di una persona, rivelando infine l'intimo vuoto. Molto comune è la depressione, una tristezza maligna che consuma la mente dall'interno. La schizofrenia toglie a una persona le sue illusioni più vere e più crude, mentre alcune crisi epilettiche dissolvono del tutto la mente cosciente, rivelando lo zombie al suo interno. Queste condizioni patologiche danno un'impressione agghiacciante della vulnerabilità della mente umana. .....

.....


(pag. 230)

.....

..... In che modo ..... una scarica di neuroni può generare una "sensazione" di qualcosa? Come fanno gli ioni calcio che attraversano veloci una membrana a generare la sensazione di rosso o di paura o di rabbia o d'amore? .....

La prima cosa che dobbiamo fare è eliminare l'idea che la coscienza sia qualcosa di simile a come ci sembra. In effetti non lo è. Per esempio, essa sembra qualcosa di unitario, ossia qualcosa di non frammentario. Non abbiamo flussi separati di coscienza che decorrono nella nostra testa, ma una percezione singola integrata, che tuttavia cambia all'infinito, passando da un secondo all'altro per una varietà infinita di stati. La coscienza, nella nostra esperienza mentale, assomiglia a una sorta di film, in cui le immagini sono integrate non solo con i suoni, ma con odori, sensazioni tattili, sapori, emozioni, sentimenti, pensieri, tutti legati a un senso del sè, ancorando tutto il nostro essere e le sue esperienze al nostro corpo.

..... Le informazioni che ci vengono fornite dagli occhi, dalle orecchie, dalle narici, dal tatto o dalla memoria o dai visceri arrivano a diverse parti del cervello dove vengono elaborate in modo indipendente, prima di dare origine infine a distinte percezioni cromatiche, olfattive, gustative, tattili, o alla sensazione di fame. Niente di tutto questo è "reale"; in ogni caso si tratta sempre di scariche dei neuroni; eppure raramente ci accade di scambiare per sapori o suoni gli oggetti che "vediamo". Mentre la retina forma effettivamente un'immagine capovolta del mondo, l'immagine non viene affatto vista dal cervello su una sorta di schermo cinematografico, ma è invece trasformata in modelli di scariche neuronali lungo il nervo ottico, in modo più simile al funzionamento di un fax. Lo stesso accade quando noi sentiamo suoni o odori: nulla del mondo esterno entra nella nostra testa, ma solo scariche di neuroni. Qualcosa di simile vale per il mal di pancia; non c'è alcuna realtà obiettiva ma solo un particolare comportamento dei nervi.

.....


(pagg. 238-239)

.....

..... durante lo sviluppo embrionale, il cervello è cablato in modo grossolano, con fasci di fibre nervose che collegano le varie regioni del cervello (il nervo ottico ai centri visivi, il corpo calloso che collega i due emisferi e via dicendo), ma poco o nulla in termini di specificità o di significato. In sostanza, i geni specificano il cablaggio generale del cervello, mentre l'esperienza specifica i collegamenti esatti e tutti i dettagli peculiari che essi comportano. I significati provengono in massima parte dall'esperienza, la quale è scritta direttamente nel cervello. ..... Poco dopo la nascita, quando il flusso dell'esperienza guadagna ritmo, la mente viene scolpita dall'interno. Miliardi di neuroni muoiono: fra il 20 e il 50 per cento di tutti i neuroni va perduto nei primi mesi di vita, e simultaneamente di perdono decine di miliardi di connessioni sinaptiche deboli. Nello stesso tempo si rafforzano decine di milioni di milioni di sinapsi, generando in alcune regioni della corteccia fino a 10 000 sinapsi per neurone. Questa plasticità sinaptica è massima nei nostri anni di formazione, ma prosegue per tutta la vita. Una volta Montaigne disse che ogni uomo di età superiore a quarant'anni è responsabile della propria faccia. Senza dubbio siamo responsabili del nostro cervello.

Ci si potrebbe chiedere in che modo esattamente i geni contribuiscano a questo processo. Lo fanno non solo specificando l'architettura generale, ma anche la grandezza e lo sviluppo relativi delle diverse regioni del cervello. Essi influenzano la probabilità della sopravvivenza dei neuroni, la forza delle loro connessioni sinaptiche, la proporzione fra i neuroni eccitatori e quelli inibitori, l'equilibrio complessivo dei vari neurotrasmettitori e così via. Queste influenze contribuiscono chiaramente allo sviluppo della nostra personalità, così come alla nostra disposizione a diventare dipendenti da sport pericolosi o droghe, o a contrarre gravi depressioni, o a pensare razionalmente, e in questo modo i geni influenzano le doti naturali e anche l'esperienza. Ma i geni non specificano l'architettura neurale dettagliata del cervello. Come potrebbero? Non c'è alcuna possibilità che 30 000 geni possano determinare i 240 milioni di milioni di sinapsi della corteccia cerebrale .....

.....


(pag. 244)

.....

..... quale arroganza pensare che sappiamo tutto quello che c'è da sapere sulla natura della materia! Non lo sappiamo, e non comprendiamo nemmeno come funziona la meccanica quantistica. La teoria delle stringhe è sublime per come prolunga le proprietà della materia dalle vibrazioni di stringhe inimmaginabilmente piccole in undici dimensioni inimmaginabili, ma non abbiamo la possibilità di scoprire sperimentalmente se in tutto questo ci sia un briciolo di verità. ..... Noi non sappiamo abbastanza sulla natura profonda della materia per sapere in che modo i neuroni trasformino la materia bruta in sentimenti soggettivi. Se gli elettroni possono essere nello stesso tempo sia onde sia particelle, perchè spirito e sostanza non potrebbero essere due aspetti di una stessa cosa?

.....


(pagg. 246-247)

.....

..... la mente non è in grado di scoprire l'esistenza del cervello. Noi non percepiamo nè il cervello nè la natura fisica della mente riflettendo su questi argomenti. Solo i metodi oggettivi della scienza sono riusciti a collegare la mente con il funzionamento fisico del cervello. ..... abbiamo una netta sensazione della peculiare incapacità della mente di percepire se stessa durante un intervento chirurgico al cervello. Il cervello, pur essendo così sensibile a tanta parte del mondo, non ha recettori propri del dolore ed è quindi del tutto insensibile a esso. Questo è il motivo per cui possono essere compiuti interventi di neurochirurgia senza anestesia generale.

Perchè la mente non dovrebbe percepire il proprio funzionamento fisico? E' chiaro che per un organismo sarebbe svantaggioso stare a meditare sulla propria mente quando si scopre una tigre fra i cespugli e si deve decidere che cosa fare senza perdere troppo tempo. L'introspezione in momenti inopportuni non ha una grande probabilità di sopravvivere al severo esame della selezione. Ignorandola nel momento del bisogno si ottiene il beneficio di percezioni ed emozioni assolutamente trasparenti, che permettono di affrontare nel modo più diretto ed efficace il problema. Essendo noi necessariamente inconsapevoli della base fisica delle nostre percezioni e sentimenti, la mente cosciente ha un forte senso di immaterialità o spiritualità. Questa può essere una conclusione sgradevole per alcune persone, ma appare inevitabile: il nostro senso di spiritualità deriva dal fatto che la coscienza opera sull'unica base della necessità di sapere. Siamo esclusi dal nostro cervello a vantaggio della nostra sopravvivenza.

.....

LA MORTE
Estratto da
Lane N. (2009, 2010). Life Ascending.

(Trad. it. Libero Sosio. Le invenzioni della vita. Milano: Il Saggiatore, 2012)



(pagg. 252-253)

.....

..... La morte non è solo inevitabile, ma è controllata dal destino, programmata nel tessuto stesso della vita.

..... la medicina progredisce, prolungando la nostra vita ma non la nostra salute. Per ogni anno di vita che ci viene concesso dagli dei della medicina moderna, infatti, solo pochi mesi vengono trascorsi in buona salute, e il resto è un declino terminale. .....

.....


(pagg. 257-259)

.....

..... Weismann [August Weismann, probabilmente il darwiniano più influente e penetrante dell'Ottocento dopo Darwin] ha sostenuto che solo la linea germinale è immortale, trasmettendo geni da una generazione all'altra, mentre le cellule del soma sono a perdere, semplici aiuti all'immortale linea germinale. L'idea fu screditata per mezzo secolo dal premio Nobel francese Alexis Carrel, che in seguito fu svergognato per aver contraffatto i propri dati. Weismann ebbe sempre ragione. La distinzione da lui stabilita spiega, in ultima analisi, la morte di tutti gli organismi pluricellulari. La specializzazione, per la sua stessa natura, significa che solo alcune delle cellule presenti in un corpo possono essere cellule germinali: le altre devono svolgere un ruolo di sostegno, e il loro unico vantaggio sarebbe il profitto indiretto conseguito dai loro geni condivisi che passano lungo la linea germinale. Una volta che le cellule somatiche hanno "accettato" il loro ruolo sussidiario, anche il momento della loro morte viene asservito alle esigenze della linea germinale.

..... La vera vita pluricellulare può essere conseguita solo da cellule "preparate" a dedicarsi interamente a questa causa. Il loro impegno deve essere controllato, e ogni tentativo di ritorno all'indipendenza dev'essere punito con la morte. Non c'è nient'altro che funzioni. Per rendersi conto dell'impossibilità della vita pluricellulare quando le cellule fanno quello che vogliono, basta pensare alla devastazione che causa ancora oggi il cancro, dopo un miliardo di anni di vita pluricellulare. Soltanto la morte rende possibile la vita pluricellulare. E, ovviamente, senza la morte non potrebbe esserci evoluzione; senza una sopravvivenza differenziale, la selezione naturale non produce alcun risultato.

.....

..... Fra vita e morte cellulare c'è un equilibrio a lungo termine. E' come un fiume che scorre: non si può entrare due volte nello stesso fiume perchè l'acqua corre sempre e viene sempre sostituita, ma i contorni del ruscello, il suo volume e la sua forma rimangono immutabili. Per chiunque non sia un filosofo greco è sempre lo stesso fiume. Similmente, nel caso dell'organismo, le sue cellule cambiano continuamente come l'acqua, ma l'organismo nel suo insieme è immutabile. Io sono io, anche se le mie cellule cambiano.

..... Se l'equilibrio fra vita e morte delle cellule cambiasse, l'organismo non sarebbe più stabile di un torrente in piena o in secca. Se si regolano le impostazioni della "morte" per rendere meno probabile la morte cellulare, ne risulta una crescita cancerosa inarrestabile. Ma si va incontro a una rapida degenerazione anche se si accresce la probabilità della morte cellulare. Il cancro e la degenerazione sono le due facce della stessa medaglia: entrambi minano la vita pluricellulare. ..... gli esseri umani potrebbero conservare lo stesso peso e struttura per decenni, nonostante il ricambio di miliardi di cellule al giorno. Soltanto quando si invecchia si perde questo equilibrio, e poi, curiosamente, si soffre da entrambe le facce della medaglia. Cancro e malattie degenerative sono entrambi legati indissolubilmente con la vecchiaia. .....

.....


(pagg. 260-261)

.....

..... i geni che causano una malattia di cuore a un'età a cui noi siamo statisticamente già morti si accumulano nel genoma. Negli esseri umani, la selezione naturale non può eliminare un gene che causa la malattia di Alzheimer all'età di 150 anni se nessuno vive così a lungo. In passato, anche i geni che provocavano il morbo di Alzheimer a 70 anni sfuggirono alla rete poichè poche persone sopravvivevano oltre il traguardo biblico di settant'anni. La vecchiaia, quindi, per Medawar, è il declino causato da geni che continuano a funzionare anche dopo che noi dovremmo essere morti: il funzionamento di centinaia, se non migliaia, di geni che sono effettivamente morti, avendo superato le età coperte dalla selezione naturale. Soltanto gli esseri umani soffrono l'infelicità di Titone, poichè solo l'uomo ha prolungato artificialmente la propria vita, eliminando molte cause statistiche di morte, come predatori e molte malattie infettive letali. Abbiamo riportato in vita un cimitero di geni, ed essi ci affliggono fino alla tomba.

.....


(pag. 264)

.....

..... Non siamo condannati al nostro particolare cimitero di geni: possiamo aggirare del tutto il cimitero dei geni, soprattutto se in primo luogo evitiamo l'invecchiamento. Le malattie legate all'età dipendono dall'età biologica, non dal tempo cronologico. Se "curiamo" l'invecchiamento curiamo insieme le malattie della vecchiaia, tutte le malattie della vecchiaia. .....

.....


(pag. 266)

.....

..... dagli anni venti del Novecento abbiamo riconosciuto che avere moderatamente fame allunga la vita. Si chiama restrizione calorica. .....

..... La restrizione calorica migliora l'efficienza del consumo energetico senza ridurre i livelli complessivi di energia; al contrario, infatti, tende ad aumentarli. .....

Si suppone che la restrizione calorica eserciti i suoi effetti almeno in parte attraverso i percorsi controllati dai gerontogeni. Si tratta di un interruttore a due scelte: il sesso o la longevità. Questa soluzione non permette di fare scelte intermedie: ci sono quindi poche possibilità di fare molto sesso e di avere una lunga vecchiaia. .....

.....

Immagini pubblicate in questo sito © Jeannette Rütsche - Sperya, Milano
Images displayed on this site © Jeannette Rütsche - Sperya, Milan (Italy)
Images © Jeannette Rütsche - Sperya, Milan (Italy)
Images © Jeannette Rütsche - Sperya, Milan (Italy)
Images © Jeannette Rütsche - Sperya, Milan (Italy)
Torna ai contenuti | Torna al menu