Sabrina Falzone - Apr 2008 - L'arte frattale di Jeannette Rütsche - Sperya

Jeannette Rütsche - Sperya
The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya


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Jeannette Rütsche - Sperya
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Sabrina Falzone - Apr 2008

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SABRINA FALZONE
Aprile 2008



La geometria cosmica di Jeannette Rütsche - Sperya. Percorsi dell'intelletto.

Sull'onda di fulgide vibrazioni sonore, la monumentale silenziosità dello spirito s'impadronisce dell'indagine visiva, perpetrata con indomabile sapienza psicoanalitica da Jeannette Rütsche - Sperya, pluriconfermata artista d'oltralpe.

Fonemi metafisici gremiscono la geometria frazionaria di Sperya, che nel tessuto percettivo dell'imago rivela un forbito scorcio introspettivo, rintracciabile nella ricerca di sé stessa e del suo ricco universo interiore. L'imperturbabilità dell'esistenza si manifesta nell'astrazione volitiva degli itinerari mentali, tradotti da Jeannette in presupposti formali, segni grafici e panorami logici, nei quali si palesano sconfinati equilibri compositivi.

Jeannette esplora il finito in tutte le dimensioni per progredire all'infinito, così come aveva teorizzato Goethe nelle sue riflessioni intellettuali. Se "Geometria" è da intendersi come un'affascinante cornice delle nostre emozioni, "Catalogazione" rivela, invece, l'intimo turbamento, scaturito dalla sgradevole sensazione di sentirsi braccati.

Fende la retina "Regole", un'opera dotata di un effetto ottico dirompente, che approfondisce con linguaggio dialettico le nozioni di pluralità e unità, solidarietà e individualismo, armonia e discordia.

Se da un lato "Spiegazione" vuole essere un omaggio alla primordiale curiosità dell'individuo, soggiogata in tempi odierni da un modus vivendi preconfezionato, "Prigione" rappresenta la rinuncia irreversibile dell'uomo alla sua libertà, la tragica scelta di schemi mentali e di stili di vita che lo hanno drasticamente allontanato dalle origini.

L'elaborazione concettuale di Sperya apre la sua visuale inconscia verso uno straordinario punto di fuga dalla realtà, che, mediante le semplificazioni iconiche della natura, sospende la dimensione spazio-temporale sul dirupo della ratio. Seducente come un paesaggio naturale, la geometria cosmica di Jeannette Rütsche è sorgente di comunicazione interculturale, in dialogo con il presente e proiettata nel futuro, ma con uno sguardo continuo alla genesi del mondo.

L'assenza del racconto figurato e la sintesi cromatica concorrono a dilatare l'esperienza emotiva, corredandola di mistiche sfumature ancestrali. Sono labili percorsi dell'intelletto che suggellano con laconica concezione il viaggio surreale intrapreso dall'autrice nell'oceano della psiche.


Sabrina Falzone
(curatrice di mostre, critica d'arte, direttrice artistica - www.sabrinafalzone.info - pubblicato su Report On Line Maggio 2008)

Immagini pubblicate in questo sito © Jeannette Rütsche - Sperya, Milano
Images displayed on this site © Jeannette Rütsche - Sperya, Milan (Italy)
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