Jonathan Safran Foer - L'arte frattale di Jeannette Rütsche - Sperya

Jeannette Rütsche - Sperya
The fractal self-development of Jeannette Rütsche - Sperya


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Jonathan Safran Foer

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Jonathan Safran Foer



(n. 1977) E' uno scrittore e saggista statunitense.

COME EVITARE LA MORIA SUPREMA
Estratto da
Safran Foer J. (2019)
We are the Weather. Saving the Planet Begins at Breakfast. Printed in the United States of America

(Trad. it. Irene Abigail Piccinini. Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Milano: Ugo Guanda Editore, 2019)



(pag. 111)
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Le quattro cose di maggior impatto che un individuo può fare per contrastare il mutamento climatico sono: avere un'alimentazione a base vegetale, evitare di viaggiare in aereo, vivere senza macchina e fare meno figli.

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SOLO CASA
Estratto da
Safran Foer J. (2019)
We are the Weather. Saving the Planet Begins at Breakfast. Printed in the United States of America

(Trad. it. Irene Abigail Piccinini. Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Milano: Ugo Guanda Editore, 2019)



(pag. 156)
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..... Come sostiene Roy Scranton nell'articolo "Imparare a morire nell'Antropocene", pubblicato sul New York Times, è importante farsi una ragione della perdita:

Il problema principale posto dal cambiamento climatico non è come il Dipartimento della difesa debba programmare le guerre per le risorse, nè come costruire dighe foranee per proteggere Alphabet City, nè quando dovremmo evacuare Hoboken. Non è un problema che potremo affrontare comprando una Prius, firmando un trattato o spegnendo l'aria condizionata. Il problema principale è di natura filosofica: capire che questa civiltà è già morta. Prima ci confronteremo con questo problema e ci accorgeremo che non possiamo fare niente per salvarci, prima potremo affrontare il duro lavoro necessario per adattarci, con estrema umiltà, alla nostra nuova realtà.

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DISPUTA CON L'ANIMA
Estratto da
Safran Foer J. (2019)
We are the Weather. Saving the Planet Begins at Breakfast. Printed in the United States of America

(Trad. it. Irene Abigail Piccinini. Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Milano: Ugo Guanda Editore, 2019)



(pag. 170)
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..... Quel che è importante misurare non è la distanza da una perfezione irraggiungibile ma quella da una passività imperdonabile.

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Qual è il contrario di mangiare molta carne, latticini e uova?

Essere vegano.

No. Il contrario di mangiare molti prodotti di origine animale è essere attenti alla frequenza con cui si mangiano prodotti di origine animale. Il modo migliore per sottrarsi a una scelta impegnativa è far finta che le opzioni siano solo due.

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(pagg. 182-189)

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Il 10 per cento più ricco della popolazione globale è responsabile di metà delle emissioni di anidride carbonica, mentre la metà più povera è responsabile per il 10 per cento. E spesso i meno responsabili del riscaldamento globale sono quelli che ne pagano le conseguenze maggiori. Prendi il Bangladesh, il paese considerato più vulnerabile ai cambiamenti climatici. Si stima che sei milioni di bengalesi siano già stati costretti a lasciare le proprie case a causa di disastri ambientali come mareggiate, cicloni tropicali, siccità e inondazioni, e si prevede che altri milioni dovranno spostarsi nei prossimi anni. L'innalzamento dei mari potrebbe sommergere circa un terzo del paese, sradicando venticinque-trenta milioni di persone.

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Il Bangladesh ha una delle impronte di carbonio inferiori al mondo, vale a dire che è uno dei paesi meno responsabili per i disastri di cui è vittima. Il bengalese medio è responsabile di 0,29 tonnellate di emissioni di CO2e all'anno, mentre un finlandese medio di trentotto volte tante; 11,15 tonnellate. Il Bangladesh, dove si consumano in media quattro chili di carne l'anno, è anche uno dei paesi più vegetariani al mondo. Nel 2018, il finlandese medio ha felicemente consumato quella quantità di carne in diciotto giorni - e senza considerare il pesce.

Milioni di bengalesi pagano per uno stile di vita opulento di cui loro non hanno mai goduto. .....

Più di ottocento milioni di persone al mondo sono denutrite e quasi seicentocinquanta milioni sono obese. .....

La terra che potrebbe nutrire le popolazioni affamate viene invece riservata al bestiame che nutrirà popolazioni ipernutrite. Quando pensiamo allo spreco di cibo, dobbiamo smettere di immaginare pasti mangiati a metà e invece concentrarci sullo spreco creato per mettere il cibo nel piatto. Possono volerci fino a ventisei calorie di mangime perchè un animale produca una sola caloria di carne. Jean Ziegler, ex relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, ha scritto che destinare cento milioni di tonnellate di cereali e mais alla produzione di biocarburanti è un "crimine contro l'umanità", in un mondo in cui quasi un miliardo di persone soffrono la fame. Potremmo definire quel crimine un "omicidio preterintenzionale". Ma Ziegler non ha aggiunto che ogni anno l'allevamento destina una quantità sette volte maggiore di cereali e mais - sufficiente a sfamare tutte le persone denutrite del pianeta - all'allevamento di animali che diventeranno cibo per la popolazione ricca. Potremmo definire quel crimine un "genocidio".

Quindi no, l'allevamento intensivo non "nutre il mondo". L'allevamento intensivo affama il mondo, e intanto lo distrugge.

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..... una dieta vegetariana sana costa 200 dollari in meno all'anno di una dieta tradizionale malsana. Senza considerare i soldi che si risparmiano prevenendo diabete, ipertensione, malattie cardiache e cancro - tutte associate al consumo di prodotti di origine animale. Quindi no, non è elitario sostenere che è preferibile seguire una dieta più economica, più salutare e più sostenibile dal punto di vista ambientale. Sai che cosa mi sembra elitario, invece? Quando qualcuno usa l'esistenza di persone che non hanno accesso a cibo sano come scusa per non cambiare, e non come motivazione per aiutare quelle persone.

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..... Secondo le Nazioni Unite, l'allevamento "è uno dei due o tre fattori che contribuiscono maggiormente ai più seri problemi ambientali, su ogni scala, dal locale al globale. [...] Dovrebbe essere uno dei settori su cui concentrare gli interventi quando si affrontano questioni come il degrado del suolo, i cambiamenti climatici e l'inquinamento dell'aria, la penuria e l'inquinamento delle risorse idriche e la perdita della biodiversità. Il bestiame ha un impatto enorme sui problemi ambientali."

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..... auto elettriche. Come consideriamo la relativa pulizia della rete elettrica che fornisce l'energia alle macchine? In Cina, il 47 percento dell'elettricità deriva dal carbone, dunque un passaggio alle auto elettriche sarebbe una catastrofe per i cambiamenti climatici. Come valutiamo il fatto che serve il doppio dell'energia per produrre un'auto elettrica rispetto a una convenzionale? E le altre forme di danno ambientale, come l'estrazione di minerali rari per le batterie, un processo fortemente energivoro che sfrutta all'incirca lo 0,2 percento del materiale estratto, mente il restante 99,8 (nel frattempo contaminato da prodotti tossici) viene buttato via senza essere trattato, producendo inquinamento?

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PIU' VITA
Estratto da
Safran Foer J. (2019)
We are the Weather. Saving the Planet Begins at Breakfast. Printed in the United States of America

(Trad. it. Irene Abigail Piccinini. Possiamo salvare il mondo, prima di cena. Milano: Ugo Guanda Editore, 2019)



(pag. 226)
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..... La decisione di combattere per ciò che è giusto esige che ci tagliamo fuori da ciò che è sbagliato.

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(pag. 231-232)

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Molte volte nel corso della storia popolazioni umane hanno portato altre popolazioni umane sull'orlo dell'annientamento. Adesso, l'intera specie minaccia di suicidarsi in massa. Non perchè qualcuno ci costringa. Non perchè non sappiamo come stiano le cose. E non perchè non abbiamo alternative.

Ci stiamo suicidando perchè scegliere la morte è più comodo che scegliere la vita. Perchè quelli che commettono il suicidio non sono i primi a morirne. Perchè crediamo che un giorno da qualche parte qualche genio inventerà per forza una tecnologia miracolosa che cambierà il nostro mondo senza costringerci a cambiare le nostre vite. Perchè il piacere a breve termine è più seducente della sopravvivenza a lungo termine. Perchè nessuno vuole esercitare la propria capacità di mostrare comportamenti intenzionali finchè non lo fa qualcun altro. Finchè non lo fa il vicino. Finchè non lo fanno i produttori di energia e le industrie automobilistiche. Finchè non lo fa il governo federale. Finchè non lo fanno Cina, Australia, India, Brasile, Gran Bretagna - finchè non lo fa il mondo intero. Perchè siamo indifferenti alla morte cui passiamo accanto ogni giorno. "Dobbiamo fare qualcosa" ci diciamo a vicenda, come se affermarlo fosse sufficiente. "Dobbiamo fare qualcosa" diciamo a noi stessi, e poi aspettiamo istruzioni che non arrivano. Sappiamo che stiamo scegliendo la nostra stessa fine; solo che non riusciamo a crederci.

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Immagini pubblicate in questo sito © Jeannette Rütsche - Sperya, Milano
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